Alla
luce delle dichiarazioni poco chiare e contraddittorie, fornite alla stampa
dall’Assessore Bianchi in occasione delle sue dimissioni, nonostante non sia
nostra abitudine intervenire su questioni personali, riteniamo doverosa la
richiesta di chiarimenti e precisazioni.
E’
indispensabile e corretto prendere le mosse da quanto dichiarato dal Dott.
Bianchi:
“A causa dell’aggravamento
di mia madre, 86enne, e alla necessità di provvedere alla custodia pressoché
esclusiva per tutto il giorno dei miei tre figli di 8,6 e 4 anni, ritenendo di
non avere più tempo per svolgere nel modo migliore il ruolo di membro della
giunta ho deciso, consultandomi con il sindaco, di dimettermi temporaneamente
da assessore, rinunciando conseguentemente alla relativa indennità di carica…..
il sindaco mi ha immediatamente restituito le deleghe. In pratica,
dunque, continuerò a occuparmi delle
stesse problematiche come consigliere delegato, con lo stesso impegno e
partecipazione”
La
situazione familiare del Dott.Bianchi dunque, sembra spingerlo a rinunciare
alla sola indennità di carica ma non allo svolgimento delle attività. Perché?
Se
il Dott. Bianchi dichiara che non avrà più tempo per svolgere nel modo migliore
le sue funzioni di Assessore al Bilancio, non si vede come il Sindaco possa
avergli restituito deleghe così importanti, soprattutto in questo periodo in
cui si deve approvare il bilancio per l’anno in corso e regolamentare i nuovi
tributi locali.
Perciò
chiediamo spiegazioni anzitutto al Sindaco, che ha reso possibile la
sorprendente manovra. E all’ex Assessore
vorremmo far notare che è un controsenso e una presa in giro motivare le
dimissioni per mancanza di tempo e mantenere le deleghe che presuppongono
comunque lo stesso impegno e dedizione. Questa sembra una farsa che i cittadini
devono sapere se nasconde altro.
Cosa
non viene detto? Cosa si vuole evitare?
Invitiamo
il Sindaco e la maggioranza tutta a chiarirsi le idee sul da farsi e, in
particolare, chiediamo ad Alessandro Bianchi di assumersi le proprie
responsabilità, dimettendosi da ogni incarico per rispetto delle Istituzioni e
dei cittadini che sono i primi a pagare questa irrazionalità amministrativa,
costretti a sopportare il caos calmo dei suoi amministratori e delle loro personalissime
vicende.
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