Dal
recente blitz antimafia e dalle indagini, svolte nel corso di due
anni, è emerso un quadro preoccupante che descrive un fenomeno ormai
tristemente noto, quello dell'infiltrazione mafiosa nelle regioni del
centro-nord, che, in questo caso, vede direttamente coinvolto il
nostro territorio, la Piana di Lucca ed, in particolare, Altopascio.
Infatti
alla guida dell'organizzazione criminale, sgominata dalle forze
dell'ordine, c'erano persone che vivevano in eleganti ville di
Spianate, da dove gestivano le loro attività mafiose, come
l'estorsione, l'intimidazione mediante danneggiamento e lo spaccio di
droga.
La
questione della presenza mafiosa in determinate aree della Toscana,
anche se troppo spesso viene colpevolmente sottovalutata da molti,
non è nuova alle cronache: anche recentemente dalle
dichiarazioni dei magistrati della procura nazionale antimafia e da
alcune inchieste giornalistiche emergeva l'esposizione del territorio
di Altopascio a fenomeni di infiltrazione mafiosa, collegate
all'edilizia, ma anche ad attività finanziarie e ad attività
illegali, quali proprio lo spaccio di droga e la prostituzione.
Questo
fenomeno, che interessa il nostro territorio e di cui sarebbe
interessante approfondire le cause storiche, deve essere fortemente
combattute con un livello di guardia più alto delle Amministrazioni
locali e con una più massiccia presenza dello Stato in questo
territorio delicato, dove, per esempio, per anni si è sentito
parlare della Tenenza dei Carabinieri, senza vedere, purtroppo,
nessun atto concreto.
Chiediamo
a tutte le istituzioni, e in particolare al sindaco, di farsi carico
della questione e di non sottrarsi al dibattito, bisogna agire su più
fronti e non lasciare niente di intentato. Concretizzare il progetto
della Tenenza, più controlli, meno degrado del territorio,
sollecitare e mobilitare associazioni e società civile perché vi
sia una lotta senza quartiere alla criminalità organizzata che non
può essere combattuta dalle sole forze dell'ordine.
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