In
occasione dell’ultimo consiglio comunale abbiamo appreso che è
ufficiale la chiusura dell’Altopascio Servizi. Leggiamo sui giornali
dichiarazioni del sindaco che, come al solito, nascondo abilmente la
verità. Ma d’altra parte ci siamo abituati e in occasione del periodo di
campagna elettorale per la sua candidatura al Parlamento, non poteva
certo smentirsi. La
realtà è ben altra. Il governo Monti obbligava le società di proprietà
dei comuni alla chiusura o alla vendita nel caso in cui fossero state in
perdita per tre anni consecutivi. Dato che nessuno avrebbe comprato la
nostra società di servizi, primo perché non erogava alcun tipo di
servizio, secondo perché era in perdita costante dalla sua nascita, la
maggioranza non ha potuto far altro che chiuderla, come noi
consigliavamo da tempo.
Con le poche
entrate di cui disponeva, era in grado di coprire solo i costi del
personale e periodicamente era necessario un intervento del comune per
ripianare le perdite. Circa 370 mila € dal 2008 a oggi. Oltre a questi,
il bilancio del comune del 2012 prevedeva 660.000 euro per le
perdite e il disavanzo della società.
A conti fatti, più di un milione
di euro di soldi pubblici a cui bisogna sommare un mutuo da 3 milioni e
800 mila euro per l’acquisto e ristrutturazione del cinema-teatro
Puccini che vincolerà il comune per i prossimi 20 anni.
Quindi, alla
dichiarazione di Marchetti che definisce la chiusura della società
indolore per i cittadini, ci sentiamo di rispondere alla luce dei dati
che abbiamo evidenziato, che a nostro parere un danno per i cittadini
c’è oggi e c’è stato in passato. Le parole, ma ancor più le azioni
compiute hanno un peso e delle conseguenze e a rimetterci è come sempre
tutta la cittadinanza altopascese.
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